Mascherine e green pass dal 1 maggio, come cambiano le regole

Mascherine e green pass dal 1 maggio, come cambiano le regole

27/04/2022
Le nuove re gole allo studio del governo: dubbi su lavoro, uffici, negozi e servizi alla persona

ROMA Si avvicina il giorno del «liberi tutti», con qualche eccezione imposta dalla situazione epidemiologica. Dopo oltre due anni di pandemia, il 30 aprile scade l’ultimo decreto con le regole per contrastare il Covid-19. Il green pass andrà in archivio e le mascherine al chiuso resteranno obbligatorie solo per salire sui mezzi di trasporto e partecipare ad alcune attività dove più alto è il rischio di contagio. Gli ultimi nodi da sciogliere sono scuola, lavoro, uffici, negozi e servizi alla persona.


Il provvedimento

Oggi il governo farà il punto a Palazzo Chigi anche per scegliere il dispositivo normativo che regolerà l’uso delle mascherine. Chiusa la fase emergenziale, il premier Mario Draghi non ritiene necessario un decreto, che costringerebbe il governo a discuterne in cabina di regia e poi nel Consiglio dei ministri di giovedì. La strada che prevale è un’altra: scrivere le nuove norme sotto forma di emendamenti al decreto Covid che sarà approvato giovedì dalla Camera, per poi passare (blindato) all’approvazione finale del Senato. Ma poiché il testo sarà legge fra una decina di giorni, sarà necessaria anche un’ordinanza-ponte che il ministro Roberto Speranza firmerà nelle prossime ore.

Le mascherine

È la scelta più delicata, perché in diversi Paesi d’Europa il dispositivo che è diventato il simbolo della pandemia non è più obbligatorio per legge nemmeno al chiuso. In Italia invece, sulle spinte scientifiche che arrivano dall’Oms e dall’Ordine dei medici, prevale la linea della prudenza sostenuta da Speranza e quindi le mascherine resteranno ancora nelle situazioni più a rischio.


I trasporti

Sui mezzi del trasporto pubblico locale (autobus, metropolitane, tram) l’obbligo di mascherine Ffp2 verrà prorogato dal 1° maggio in avanti, come già annunciato dal ministro Giovannini. La stessa scelta si farà per aerei, navi e treni a lunga percorrenza.


Cinema e teatri

Le mascherine Ffp2 resteranno ancora in tutti i luoghi di aggregazione sociale dove si sta a lungo in uno spazio chiuso, con posti ravvicinati: cinema, teatri, sale da concerto. Come ha detto il ministro della Cultura, Dario Franceschini, «forse le persone che vanno al cinema o al teatro si sentono più sicure se tutti gli spettatori vicini a loro tengono la mascherina».


Stadi e palazzetti

Negli stadi, dove si sta all’aperto, le mascherine saranno obbligatorie fino al 30 aprile, non oltre. Nei palazzetti dello sport al chiuso, invece, le Ffp2 resteranno obbligatorie ancora per qualche settimana.


Lavoro

La decisione sulle mascherine non è ancora presa, l’unica cosa che appare certa è che il governo non farà distinzioni tra luoghi di lavoro pubblici e privati.


Scuola

Sulle mascherine a scuola la riflessione è aperta. Il ministro Bianchi è determinato a mantenerle, perché mancano poche settimane alla fine dell’anno scolastico e aumentare i rischi avrebbe poco senso.


Negozi

È uno dei punti ancora aperti perché si tratta di luoghi chiusi dove esiste il rischio di affollamento. Le mascherine potrebbero restare in alcune situazioni, come i centri commerciali durante i week end.


Parrucchieri

Barbieri, parrucchieri e centri estetici sono tra le attività ritenute più a rischio, per cui dovrebbe restare l’obbligo di mascherine Ffp2 ancora per alcune settimane


Green pass

Dal primo maggio la certificazione verde resterà per dimostrare l’avvenuta vaccinazione o guarigione, ma non sarà più obbligatoria nei luoghi di lavoro, negli uffici pubblici, nei negozi, nei bar e ristoranti, sui mezzi di trasporto.
Niente pass anche per mense e catering continuativo, cinema, teatri,concerti, eventi sportivi, centri benessere, convegni e congressi, centri culturali, sociali e ricreativi, concorsi, sale gioco, feste e discoteche. L’unica eccezione riguarda «gli esercenti le professioni sanitarie dei lavoratori negli ospedali e nelle Rsa».