Italia-Macedonia, probabili formazioni

Italia-Macedonia, probabili formazioni

24/03/2022
Se gli azzurri passano, martedì 29 marzo c'è la vincente di Portogallo-Turchia. Il c.t. sdrammatizza: «Pensiamo solo a giocare bene». Chiellini: «Non serve niente di straordinario» 
Probabili formazioni

Palermo, ore 20.45
Italia 
(4-3-3): Donnarumma; Florenzi, Mancini, Bastoni, Emerson; Barella, Jorginho, Verratti; Berardi, Immobile, Insigne. Allenatore: Mancini.
Nord Macedonia (4-4-1-1): Dimitrievski; S. Ristovski, Velkovski, Musliu, Alioski; Churlinov, Nikolov, Ademi, Trajkovski; Bardhi, M. Ristovski. Allenatore: Milevski.
Arbitro: Turpin (Francia)
Tv: ore 20.45, Raiuno. 

Nello stadio talismano di Palermo, riammodernato con i soldi della Federcalcio, Mancini ha ottenuto la vittoria più squillante della sua gestione, 9-1 contro l’Armenia. Giovedì 24 marzo per piegare la Macedonia del Nord , nel primo dentro o fuori con vista sul Qatar, di gol ne potrebbe bastare uno solo. Ma non per questo sarà facile uscire indenne da un esame di cui avremmo fatto volentieri a meno. Trentamila anime spingeranno la Nazionale in una notte infida in cui gli azzurri hanno solo da perdere.All’Europeo di partite senza appello non ne abbiamo sbagliata una, ma stavolta qualche rischio c’è perché dopo aver sollevato la Coppa nel cielo di Wembley ci siamo scoperti improvvisamente fragili. Serve il vocione di Giorgio Chiellini a rassicurare la Nazionale in un momento difficile per il calcio italiano, già fuori dalla Champions, con stadi vecchi e molti club che si dimenano tra i debiti. «Cerchiamo di essere sereni perché per andare al Mondiale non dobbiamo fare niente di straordinario». Parole da capitano, venuto in conferenza stampa accanto all’allenatore anche se difficilmente lo vedremo in campo dall’inizio perché Bonucci è ancora ko e Giorgione potrebbe diventare indispensabile nella finale di martedì sera, magari contro Ronaldo, se il Portogallo piegherà la Turchia.Mancini in questi tre anni ci ha restituito fiducia e sorriso, ora la sua banda non può toglierci tutto. Cominciamo a ritrovare la nostra identità e un po’ del vecchio incanto. Siamo padroni del nostro destino in un gironcino infernale da quattro squadre «in cui non ci sono favorite», bleffa un po’ l’allenatore. Stasera lo siamo. La Macedonia, 67ª nel ranking Fifa, era la più abbordabile per la semifinale anche se in una partita secca può succedere di tutto e bisogna ridurre gli errori al minimo. Ci facciamo coraggio pensando ai numeri che hanno accompagnato il ciclo manciniano. Non solo l’Europeo vinto, ma anche la striscia di 37 partite senza sconfitta , come nessun’altra Nazionale al mondo. Non possiamo esserci dimenticati di tutto. E secondo Chiellini «l’esperienza di 4 anni fa con la Svezia ci aiuterà a gestire le emozioni». Insomma, un valore, non un freno. Mancini anche stavolta ha parlato alla tribù, radunandola in mezzo al campo prima dell’allenamento: «Pensiamo solo a giocare bene». Si conoscono così tanto che le parole non servono quasi più. Basta un’occhiata, un gesto. Mancini di vigilie così dense ne ha vissute. Anche per lui, soprattutto per lui, stasera è già un bivio per una partita che passerà alla storia solo se dovesse finire male. Mancio è tornato in albergo portandosi dietro pochi dubbi di formazione, qualcuno in più legato agli uomini da mandare in tribuna: Berardi, il più in forma, sostituirà Chiesa nel tridente con Immobile e Insigne, il centrocampo sarà quello classico anche se Barella sembra spremuto. In difesa, accanto a Bastoni, l’altro Mancini, Gianluca, è favorito su Acerbi. Senza dimenticare che Chiellini questa mattina, dopo la rifinitura, potrebbe cambiare idea e decidere di giocare. Ma più degli uomini contano lo spirito e l’orgoglio. Conta ricordarsi chi siamo.