Il «vitalizio» dei parlamentari è salvo, anche se le Camere sono state sciolte

Il «vitalizio» dei parlamentari è salvo, anche se le Camere sono state sciolte

22/07/2022
Nonostante le Camere siano state sciolte anticipatamente, deputati e senatori non perderanno il diritto alla pensione «pro quota» di questa legislatura, per una manciata di giorni
Le Camere sono state sciolte, ma il «vitalizio» dei parlamentari è salvo.

Nonostante la decisione del presidente della Repubblica di sciogliere le Camere e chiamare gli italiani al voto per eleggerne di nuove, gli attuali deputati e senatori non perderanno il diritto alla pensione pro quota di questa legislatura — seppur per una manciata di giorni.

Le norme che regolano i cosiddetti vitalizi — in realtà una forma pensionistica che scatta al 65esimo anno di età —, prevede infatti che si maturi il diritto della quota per tutti e 5 gli anni della legislatura quando questa è arrivata a 4 anni, sei mesi e un giorno.

La data fatidica è il 24 settembre, mentre le Camere sono state sciolte oggi, giovedì 21 luglio.
Come mai, allora, i «vitalizi» saranno garantiti?

Perché la Costituzione — al secondo comma dell'articolo 61 — afferma che «finché non siano riunite le nuove Camere sono prorogati i poteri delle precedenti»: tanto è vero che queste esaminano eventuali decreti urgenti emanati nel frattempo o altri atti necessari del governo, come decreti legislativi di attuazione delle deleghe.

Le prossime elezioni si svolgeranno il 25 settembre e le nuove camere si insedieranno il 15 ottobre, come prevede sempre la nostra Carta: 20 giorni dopo il voto, e 21 dopo la data «salva pensioni».