Ecologia Quali oggetti di plastica dominano gli oceani?

Ecologia Quali oggetti di plastica dominano gli oceani?

24/06/2021

È soprattutto la plastica monouso a inquinare gli oceani, a conferma che bisogna agire alla fonte e non limitarsi a pulire spiagge e fiumi.

  

Sacchetti, bottiglie, contenitori e involucri di cibo: metà dei rifiuti dell'umanità è rappresentata da queste quattro tipologie di oggetti in plastica. chaiyapruek youprasert | Shutterstock

Il tema non è nuovo, ma i risultati riservano qualche sorpresa: un nuovo studio pubblicato su Nature Sustainability e finanziato dalla BBVA (un gruppo bancario multinazionale spagnolo) e dal Ministero della Scienza spagnolo ha analizzato la situazione dell'inquinamento da plastica nei nostri oceani, e ha concluso che sacchetti di plastica monouso, bottiglie, contenitori e involucri di cibo rappresentano, da soli, quasi la metà di tutti i rifiuti gettati dall'umanità. Appena dieci tipi di oggetti di plastica compongono addirittura l'80% di tutta la spazzatura: «Questo dato non ci ha stupito più di tanto», afferma Carmen Morales-Caselles, capo dello studio:«Ciò che ci ha lasciato di stucco è stato vedere che la maggior parte dei rifiuti in plastica derivano da cibo da asporto, come bottiglie di plastica, posate e involucri di cibo».

Una classifica dei dieci oggetti che più inquinano gli oceani: sacchetti di plastica, bottiglie di plastica, contenitori e involucri di cibo, tessuti sintetici, materiali da pesca, tappi di plastica, imballaggi industriali, bottiglie di vetro e lattine. © Statista

L'analisi ha incluso gli oggetti in plastica maggiori di 3 cm e riconoscibili, escludendo dunque le microplastiche (un altro bel problema per l'ambiente) e i frammenti di oggetti più grandi. La maggior concentrazione di spazzatura è stata rilevata sulla costa, dove i rifiuti si accumulano a causa del movimento di onde e correnti marine: una maggiore presenza di materiali da pesca è stata rilevata invece in mare aperto, dove rappresentano circa la metà dei rifiuti totali.

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ITALIA SUL PODIO. Un secondo studio pubblicato sulla stessa rivista ha invece analizzato la spazzatura che viene riversata in mare da 42 fiumi europei: l'Italia in questo caso sale su un triste podio, quello dei maggiori produttori di rifiuti galleggianti, insieme a Turchia e Regno Unito. «Non basta pulire le foci dei fiumi», sottolinea Daniel González-Fernández, capo del secondo studio. «Bisogna fermare la spazzatura alla fonte, facendo sì che la plastica non entri nemmeno nell'ambiente». L'Europa si è già mossa contro la plastica usa e getta, ma nei Paesi che ne sono maggiori produttori, come Australia e USA, non esistono ancora leggi a riguardo.