ALLARME Pannelli solari come cavallo di Troia: ecco come la Cina può lasciare al buio l’Occidente

ALLARME Pannelli solari come cavallo di Troia: ecco come la Cina può lasciare al buio l’Occidente

22/05/2025
Inchieste internazionali rivelano la possibile presenza di kill switch negli inverter dei pannelli fotovoltaici made in China: dispositivi nascosti capaci di disattivare da remoto gli impianti installati in Europa e Stati Uniti L'ipotesi di un conflitto globale innesca timori anche sul fronte dell'energia. Secondo un'inchiesta del "Daily Mail", la Cina potrebbe aver segretamente installato dei "kill switch" negli inverter dei pannelli solari esportati in Occidente. Questi dispositivi potrebbero essere in grado di spegnere gli impianti fotovoltaici da remoto, mettendo a rischio la sicurezza energetica di Stati Uniti ed Europa. Una possibilità che, se confermata, avrebbe conseguenze pesanti su scala globale, soprattutto considerando il ruolo dominante della Cina nella produzione mondiale di pannelli fotovoltaici. Un recente approfondimento ha mostrato come in alcune aree del mondo l'import di pannelli cinesi sia aumentato drasticamente per ragioni geopolitiche, più che ecologiche.

L'allarme dagli Stati Uniti: dispositivi nascosti nei pannelli solari cinesi

Fonti del governo e dell'intelligence statunitense, citate dal Daily Mail, hanno espresso preoccupazione per la presenza di componenti elettronici "controllabili da remoto" nei sistemi dei pannelli solari prodotti in Cina che non comparirebbero nella documentazione tecnica di alcuni inverter. Il timore è che questi dispositivi possano essere attivati in caso di un'escalation militare o geopolitica, portando allo spegnimento massiccio degli impianti fotovoltaici installati in Paesi considerati "nemici" da Pechino. Gli analisti vedono questa eventualità come parte di una strategia più ampia da parte della Cina, che punta a rafforzare la propria posizione non solo nel settore economico, ma anche nel dominio tecnologico e infrastrutturale. Nessuna prova ufficiale è stata diffusa, ma l'ipotesi è ora al centro di indagini e discussioni nei circoli politici e militari occidentali.

Kill switch: come funzionano e quali rischi comportano

Un "kill switch" è un meccanismo integrato in un dispositivo elettronico che consente, tramite un comando remoto, di interromperne il funzionamento. Se applicato a larga scala negli impianti solari, questo sistema potrebbe mettere fuori uso in pochi secondi centrali energetiche fondamentali per la stabilità nazionale. Secondo l'indagine britannica, la Cina avrebbe incluso questi componenti in migliaia di pannelli venduti nel mondo. La difficoltà nel rilevare tali dispositivi e la mancanza di standard internazionali di sicurezza per i componenti fotovoltaici rende il rischio ancora più concreto. Gli esperti parlano di una "arma invisibile" già installata nei tetti di case, aziende e persino impianti pubblici in tutto l'Occidente.

La Cina domina il mercato globale del fotovoltaico

La preoccupazione cresce anche in virtù del dominio incontrastato della Cina nel mercato del fotovoltaico. Secondo i dati dell'Agenzia Internazionale dell'Energia (IEA), Pechino produce oltre l'80% dei pannelli solari installati nel mondo, compresi gli inverter, e controlla quasi tutta la filiera, dal silicio grezzo ai moduli finali. Tra i maggiori produttori figurano giganti come Longi Green Energy, JA Solar e Trina Solar, tutti cinesi. Gli Stati Uniti e l'Europa, pur in crescita sul fronte delle installazioni, dipendono ancora fortemente dalle importazioni cinesi. Questa dipendenza, in caso di attacco informatico o spegnimento remoto, potrebbe trasformarsi in una grave vulnerabilità strategica.

Le reazioni internazionali e le contromisure adottate

Negli Stati Uniti, il tema è già entrato nel dibattito del Congresso, dove alcuni legislatori hanno chiesto una revisione completa dei dispositivi fotovoltaici importati dalla Cina. Il Dipartimento dell'Energia ha avviato verifiche su impianti ritenuti "critici" per la rete nazionale. Anche in Europa cresce l'attenzione. La Commissione UE sta valutando nuove linee guida per la sicurezza delle infrastrutture energetiche, mentre in Germania e Francia si discute dell'opportunità di diversificare i fornitori e incentivare la produzione interna.